In linea d’aria con parco San Giuliano è possibile trovare questa caratteristica pizzeria che fa del cibo il suo punto forte. Pochi orpelli e cerimonie, Colors punta tutto sulla qualità del menù, aggiungendo alla già ampia scelta di pizze una discreta quantità di primi e secondi a base di pesce.Evadere dal caos del centro cittadino è sempre una buona idea, e quale occasione migliore per farlo se non una gustosa cenetta in un ristorante simile. In località Campaldo potete trovare la locanda “Al Passo”, un vero e proprio ritrovo per tutti gli amanti del pesce crudo; gli ottimi antipasti sono solo il preludio di un menù estremamente variegato, che richiede più sedute per essere apprezzato appieno.  Inaugurato nel 2007, il parco urbano si adatta perfettamente all’ambiente cittadino ed è stato progettato proprio per offrire agli abitanti dell’area un’area verde in cui rilassarsi.Al Forte Gazzera, le due polveriere erano collocate ai lati della struttura, ma la soluzione fu giudicata ben presto infelice per l’alto tasso di umidità portata dal fossato.  Nei forti Carpenedo e Tron, infatti, queste vengono già spostate nel traversone centrale, più protetto, sicuro e pratico. Nel Novecento, con le trasformazioni di questi tre forti dove il traversone viene utilizzato per le batterie in pozzo, e con la costruzione di forti di nuova concezione, le polveriere vengono definitivamente eliminate. Anche in seguito a delle brutte esperienze (il disastro di Vigna Pia, 19 giugno 1891, fu all’origine del ripensamento) venne deciso di creare delle strutture apposite, distaccate ma non lontane, sempre all’interno del campo trincerato. La polveriera Bazzera, situata a Tessera, ai margini della laguna, rimane la testimonianza più importante delle cinque opere progettate: nei forti Manin e Rizzardi, presso la Rana, a Campalto e a Madonna del Monte.Fu costruito nel 1909. Era la punta avanzata dello schieramento mestrino. Il suo rilevato (6 metri) aveva un buon dominio sulla campagna circostante: col fianco destro batteva la tenuta del Montirone,Vallesina e lo sbocco del Dese; coi fuochi lontani raggiungeva il Silone; col fianco sinistro e la gola batteva il terreno a nord della palude del Dese e la laguna di Murano. L’armamento principale consisteva in quattro cannoni a cupola 149A. Fu l’unico forte ad essere riarmato prima della battaglia del Piave nella Grande Guerra, ma non venne mai impegnato in combattimento.In origine, doveva essere il primo e più importante forte del campo trincerato di Mestre, dato che era stata più volte evidenziata la sua importanza strategica. Viene finalmente costruito nel 1907 ed ha una struttura unica e notevolmente diversa da quella degli altri forti di inizio Novecento. Costruito su due piani fino ad una altezza superiore ai nove metri, aveva un aspetto un po’ fantascientifico per i quattro pozzi con mitragliatrice che spuntavano in mezzo al terrapieno frontale. Queste postazioni, a scomparsa, erano raggiungibili con una galleria, lunga 14 metri, che scendeva dal corpo del forte fino a due metri di profondità.